Toby Binder L’ultima possibilità

I rifugiati e le guerre che costringono le persone a lasciare i propri paesi d’origine sono stati uno degli argomenti principali trattati dei media internazionali negli ultimi due anni. Tuttavia, spesso si dimentica che le guerre ci sono sempre state e che  la maggior parte delle vittime non ha la possibilità di fuggire perché è troppo povera, troppo anziana, troppo debole o semplicemente troppo giovane. Per questo motivo, quindi, sono rimaste a lungo invisibili in Europa.

Nelle zone di guerra l’assistenza sanitaria è spesso al collasso: per gran parte della popolazione le cure necessarie non sono accessibili e le operazioni complesse diventano impossibili da affrontare, anche anni dopo la fine di un conflitto in quanto la nazione rimane  carente di infrastrutture e personale qualificato. Tutto questo, per chi vive nelle zone colpite  può tradursi in una bassa o nulla aspettativa di vita.

Sono circa 230 milioni i bambini colpiti dalle guerre in tutto il mondo. Per i malati e i feriti, le cure mediche all’estero rappresentano spesso l’unica possibilità di sopravvivenza. Da quattro ormai il fotografo segue il lavoro della ONG tedesca Friedensdorf International, un’organizzazione fondata nel 1967, che consente ai bambini di ricevere le cure mediche necessarie in Germania. Ogni anno arrivano circa 300 bambini, attualmente principalmente dall’Angola e dall’Afghanistan, Paesi in cui le guerre infuriano da decenni e dove Friedensdorf International lavora attivamente da tempo. 

Attraverso questo lavoro Toby ha seguito le diverse fasi del processo: dall’arrivo, alle cure in ospedale, passando per la permanenza nella “casa per i bambini”, fino al viaggio di ritorno verso il proprio paese.

Copyright foto: © Toby Binder

Toby Binder è un fotografo tedesco che vive tra Argentina e Germania. Lavora sia su incarichi che su serie personali e si interessa principalmente ai temi legati a periodi di post-conflitto e situazioni di crisi, nonché alla vita quotidiana delle persone. Toby si concentra spesso sulla vita della classe operaia sviluppando progetti di lunga durata.
Il suo lavoro è stato premiato a livello internazionale con un Gomma Grant da LensCulture e Life Framer nel 2020, il Felix-Schoeller-Award nel 2019, il Philip-Jones-Griffiths-Award nel 2018, il Sony-World-Photo-Awards nel 2019 e nel 2017 e il Nannen-Preis nel 2017. Lo stesso anno ha ricevuto una Menzione d’Onore per la Foto dell’Anno UNICEF.
I suoi progetti vengono pubblicati da Stern, Zeit Magazin, The Guardian, Le Monde, Washington Post, Greenpeace Magazin, Amnesty Journal, Neue Zürcher Zeitung e altri.
Nel marzo 2019 è stato pubblicato “Wee Muckers–Youth of Belfast”, il suo primo libro fotografico edito da Kehrer.

Friedensdorf International si occupa sin dal 1967 di fornire supporto ai bambini: le vittime innocenti di guerre e conflitti civili in tutto il mondo. Le tre principali aree di intervento sono: cure sanitarie, progetti di cooperazione, educazione alla pace.

https://friedensdorf.de/