SEBASTIAN GIL MIRANDA LA DANZA CONTRO LE PALLOTTOLE

Il Brasile sta attraversando un momento molto complesso a causa di una profonda crisi che investe la sfera istituzionale, politica, sociale ed economica del Paese. Questo contesto ha prodotto l’aumento della violenza, del traffico di droga e delle battaglie tra gruppi di narcotrafficanti per il controllo dell’area. È il caso di Morro do Adeus, una favela situata nel Complexo do Alemão, in cui il Comando Vermelho (VC) è in guerra contro il Third Commando Pure (TCP).

Sulla cima di una collina che domina la favela, un gruppo di ragazze si ritrova in un vecchio campo da basket per fare esercizi di danza classica: purtroppo non c’è altro posto dove allenarsi. È proprio in questo luogo insolito che è nato un progetto sociale chiamato Na Ponta dos Pés (In punta di piedi). È coordinato da Tuany Nascimento, una giovane ballerina del posto, che ha avviato una compagnia di danza per ragazze nel mezzo di una delle favelas più pericolose di Rio De Janeiro. Nonostante la mancanza di risorse, continua a sostenere queste ragazze fornendo loro uno spazio sicuro lontano dal mondo violento che le circonda e dà loro la speranza di un futuro migliore. Queste ragazze devono lottare contro lo stigma di essere afrodiscendenti, donne povere, in una società razzista, sessista e classista in cui la violenza di genere è molto comune. Il Brasile ha infatti il quinto tasso più alto di femminicidi al mondo. Gli afrodiscendenti rappresentano più della metà della popolazione, soffrono del tasso di mortalità più alto, presentano il reddito più basso e sono i più colpiti dalla piaga della disoccupazione.

Morro de Adeus ha visto un cambio di guardia nel commando che controlla l’area ben sei volte negli ultimi cinque anni. Dopo ogni nuova presa di potere, la fazione che si insedia espelle dalla comunità tutte le famiglie che hanno relazioni con il nemico. Almeno cento famiglie sono state sfrattate da Morro de Adeus nel corso degli ultimi dieci anni.

Nel tempo il progetto è cresciuto grazie al lavoro costante da parte di Tuany e delle sue studentesse, alle campagne di crowdfunding realizzate e alla copertura mediatica. Ora le ragazze possono ballare in una nuova sede costruita con materiale antiproiettile. Comprende un’area per la danza professionale e uno spazio aperto all’intera comunità che può essere utilizzato per attività sociali e per rispondere ai numerosi bisogni degli abitanti di questo quartiere, sensibilizzando anche all’attenzione verso l’ambiente.

Senza nemmeno rendersene conto, Tuany sta plasmando il futuro di queste ballerine, una per una

Copyright foto: © Sebastian Gil Miranda per Na Ponta dos Pés.

Sebastian Gil Miranda è un fotografo documentarista, regista e artista visivo le cui storie si concentrano su tematiche di carattere umanitario, sociale e ambientale.

È nato a Parigi, in Francia, ed è cresciuto a Buenos Aires, in Argentina. Ha conseguito una laurea in psicologia presso l’Università di Buenos Aires. È stato professore universitario in materia di ricerca, comunicazione e diritti umani presso l’Università di Buenos Aires e presso l’Università di Palermo.

Sebastian ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti tra cui: 1º premio al Sony World Photography Award 2015 con la sua serie “Shoot Ball, Not Gun”; 1º premio al “People’s Choice Prize” a Photoville 2014 a New York, con la sua serie “Children Playing on the Street of Cuba”; “Performance Award” al ‘Humanity Photo Award 2015 e “Nomination Award” al ‘Humanity Photo Award 2017, organizzato dalla China Folklore Photographic Association e dall’UNESCO; Menzione d’Onore nel POY Latam 2019 nella sezione video con la sua opera “Ballet against Bullet”; FotoEvidence Book Award – World Press Photo 2021, vincitore con il collettivo Covid Latam; Vincitore della “Open Call for Nonprofit World” del Festival della Fotografia Etica, Italia, 2021; finalista tra i 10 progetti esposti al Festival dei diritti umani e della giustizia sociale di Barcellona 2021; Finalista del Premio Fotografia Umanitaria Luis Valtueña 2021, organizzato da Medici del Mondo.

Il suo lavoro è stato pubblicato su testate giornalistiche internazionali tra cui BBC, The Guardian, CNN, National Geographic, New York Times, The Atlantic, Vice News, Le Nouvel Observateur, Geo, British Journal of Photography, Huffington Post, Photo, Media Part, Marie Claire, O Globo e ​Gramma, tra gli altri.

Na Ponta dos Pés (In punta di piedi) è un’organizzazione no-profit con sede a Morro do Adeus, una delle 13 favelas che fanno parte del Complexo do Alemão, a Rio de Janeiro, in Brasile, quartiere conosciuto per i numerosi conflitti armati. L’organizzazione mira a favorire l’empowerment delle bambine, offrendo opportunità di crescita, apprendimento e trasformazione sociale, attraverso la danza e altre attività educative, artistiche, culturali e sportive con l’obiettivo di permettere alle ragazze di ottenere una qualifica professionale nel futuro.

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